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martedì 14 settembre 2010

UN RIVOLUZIONE CHIAMATA MUSICA, DAL GRAMMOFONO ALL'IPOD


L'industria musicale ha vissuto varie importanti rivoluzioni, che di volta in volta hanno modificato il mondo in cui il pubblico fruiva di questa splendida forma d'arte.
Fino a fine 800, l'unica possibilità di ascoltare la musica stava nell'assistere dal vivo ad un evento. Non esisteva possibilità di conservare o immagazzinare il suono.
La scoperta avvenne grazie ad una delle menti più prolifiche degli ultimi secoli, Thomas Edison, che incidentalmente comprese esservi la possibilità di imprimere una traccia sonora su cilindri di cera. E di fatto proprio in quella fase nacque l'industria musicale. E si assistette al primo fenomeno rivoluzionario, ma temporaneo.
L'invenzione del vinile, e della possibilità di stampare i supporti in serie anzichè registrare in presa diretta, fece diventare l'industria discografica un fenomeno di massa.
Bella e lunga storia quella del vinile, che resistette per larga parte del secolo successivo.
Un supporto, il long playing, che ancora oggi riscuote l'apprezzamento degli appassionati.
Ma col finire del secolo si andava alla ricerca della praticità e la musicassetta sopperiva alla problematica del trasporto e soprattutto rendeva la musica un fenomeno ancora più partecipato, grazie alla possibilità di creare copie a volontà o creare compilation personali.
Il passo successivo ha puntato alla qualità, all'introduzione del compact disc, il supporto solido ad alta fedeltà e ad alta qualità.
Per terminare con la smaterializzazione del concetto di musica che diventava un file, il tanto discusso mp3. Spesso veicolo di pirateria, il nuovo formato di file è stato spesso osteggiato ma alla fine il mondo si è dovuto arrendere all'evidenza del progresso.
E alla fine, ai giorni nostri, il concetto di IPod. Il supporto musicale assoluto, dove immettere tutto il proprio vissuto musicale, tutto il proprio bagaglio di cd per concepire l'ascolto musicale non più come una serie di album ma come un'intera playlist che rispecchia essa stessa la persona che l'ha creata.
Ed eccoci qui, in attesa della prossima entusiasmante rivoluzione.

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