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venerdì 10 settembre 2010

STEVE JOBS, MISTER APPLE, IL RE


L'icona rock è, per antonomasia, il personaggio che con la sua nuova idea di musica assurge agli onori del pubblico e con un elezione tacita diviene Re. Così era accaduta ad Elvis.
Così accade per quello che oggi appare come uno dei più grandi geni informatici dell'era moderna. Il suo nome è Steve Jobs.
Jobs era un impiegato Atari, celeberrima casa di videogames, dalla quale si licenziò verso la fine degli anni 70, per imbarcarsi in un'avventura suicida con l'amico collega Wozniak.
A costo di incredibili sacrifici, in un garage, diedero alla luce il prototipo Apple ed Apple II.
Un'idea che diede loro ricchezza e notorietà. Era stato concepito il personal computer perfetto (per l'epoca), che aveva introdotto importanti innovazioni, come l'utilizzo del mouse.
Ma dopo il successo, e il cambiamento repentino degli scenari mondiali dell'informatica, Jobs e la sua Apple, nel frattempo quotata in borsa, persero terreno e lo costrinsero ad un esilio volontario dalla sua creatura, durato 12 anni.
Jobs fu parte parte attiva del fenomeno Pixar, pioniera della produzione di cortometraggi animati in computer grafica.
Quando, nel 1996, Apple ricontattò il suo fondatore era in piena crisi. Annaspava a causa di un sistema operativo obsoleto e di macchine costose sempre più fuori mercato.
La scossa Jobs fu decisiva.
Come un'importante artista che ritorna a calcare le scene dopo anni e ricomincia a riempire gli stadi, Mister Apple Jobs rilanciò la casa di Cupertino.
Con un'iniezione di fiducia dato da un nuovo ed efficiente sistema operativo.
Poi con il trionfo di ITunes e dell'IPod, vera e propria rivoluzione nel mondo della musica.
Per proseguire con la rivoluzione nel mondo della telefonia tramite l'IPhone.
E il più recente lancio, l'IPad, il tablet che ripromette di trasformare il mondo dell'editoria.
Lunga vita al Re, alla rockstar Mister Apple, Steve Jobs.

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