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lunedì 9 agosto 2010

IL GIORNO DELLA MORTE DI PAUL MCCARTNEY...


Se conoscete almeno un poco della storia dei Beatles, certamente, ne avete già sentito parlare. Si tratta di un presunto complotto, ordito dallo staff manageriale della band inglese che a causa della morte accidentale ed improvvisa del bassista Paul McCartney, deciso di mantenere un terribile segreto costruendo una menzogna ad uso e consumo dell'opinione pubblica.
Era il principio della sfolgorante carriera dei Fab Four e, una sera, poco distante da Abbey Road e dal famoso attraversamento pedonale l'allora giovanissimo Paul, a bordo di un auto sportiva, si schiantava a gran velocità, perdendo la vita.
In quell'occasione i restanti componenti del gruppo e i manager, pur di non far crollare il castello e mantenere vivo il fenomeno Beatles, avrebbero preso la decisione più difficile.
Sostituire il malcapitato Paul con un sosia, da dare in pasto al pubblico delirante durante i concerti. Implausibile. Impossibile. Il fatto è che, da quando questa inquietante voce prese a diffondersi nell'ambiente, il gruppo non smentì mai con vigore. Anzi, cavalcò l'onda, al punto di disseminare le successive copertine degli album di indizi che lasciavano intendere che fosse tutto vero. Con evidenti benefici di immagine.
La sensazione immediata è quella di una bufala gigantesca, e probabilmente questa sensazione corrisponde alla verità. Ma immaginate che non sia cosi. Immaginate che in un gruppo musicale di ragazzi di 20 anni, molto noti ma non ancora famosi, un lutto improvviso metta in discussione il futuro della band. Immaginate che la sostituzione con un sosia sia stata concepita a livello temporaneo, magari per onorare gli impegni imminenti. Ed immaginate che, con sorpresa, il mondo intero non si fosse accorto della sostituzione e non distinguesse il vecchio Paul dal nuovo. Se riuscite ad immaginare tutto ciò, questa incredibile storia vi sembra ancora cosi implausibile?

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