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martedì 20 ottobre 2009

L'impresa dei Mille, uno dei momenti più rock della storia italiana

Un'evento lontano, che si perde nella notte dei tempi e riaffiora solo grazie a reminescenze scolatiche.
Quasi 150 anni fa, un'eternità.
Ma in quei giorni si scrisse la storia del nostro paese nella maniera più eroica.
Perchè l'Italia unita, fino a pochi anni prima era poco più che un'utopia, un'idea filosofica.
Lo stivale era lottizzato fra le potenze straniere.
Una situazione che era più semplice subire che contrastare. Ma fortunatamente non fu così per tutti.
Esistevano uomini capaci di sognare, di credere in un paese unito dalle Alpi alla Sicilia. Un paese che la cultura univa più della politica.
Come in un arcaico 1968, il mondo intellettuale progettava la sua grande utopia di un mondo migliore, dove il nemico straniero, che fosse l'Impero Austro-Ungarico o il Regno Borbonico, veniva scacciato e il popolo (la boghesia ndr) assurgeva a protagonista.
Ma diversamente dall'età moderna, quell'utopia divenne realtà e un idea divenne uno Stato Nazionale chiamato Italia.
Garibaldi, un avventuriero con il carisma di Che Guevara e e l'ardimento di Indiana Jones, assoldò un esercito di volontari, accumunati dal sogno di un paese unito. Uomini che in quell'esercito delle camicie rosse, l'esercito dei Mille, l'unità di Italia l'avevano già realizzata.
Chi di Bergamo, chi di Genova, chi di Palermo. Tutti a combattere per lo stesso ideale.
Due navi, partirono da Quarto (Genova) nel Maggio del 1860, navigarono fino alla Sicilia, la conquistarono e lo stesso fecero con gli altri territori del Mezzogiorno per arrivare al Novembre dello stesso anno quando Garibaldi, a Teano alle porte del Regno Pontificio, consegnò nelle mani del nuovo Re, Vittorio Emanuele, i nuovi territori conquistati.
L'impresa è stata strumentalizzata nella storia, mistificata dal fascismo e attaccatta da un revisionismo che vuole nell'impresa dei Mille la causa del brigantaggio prima e dei fenomeni mafiosi poi.
Oggi, un giudizio imparziale ci restituisce l'evento per quello che è, un'azione di forza a fin di bene, dal quale sono scaturite conseguenza positive.
Oggi grazie a quell'impresa abbiamo un'identità nazionale, se vuoi claudicante ma l'abbiamo.
Un'italianità vista non come un bieco patriottismo ma come una comunanza di valori e di cultura. Un'italianità nata allora.

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